Un modo per essere me stessa.
Da ragazzina, mi ritrovavo spesso a sognare a occhi aperti. Nella mia testa, da regista perfetta, ho vissuto mille miliardi di avventure. Ho visto e vissuto in posti meravigliosi e ho dato vita a lati di me stessa che nella realtà non riuscivo a esprimere. Questi luoghi erano fantastici e possedevano qualcosa di estremamente confortevole e rassicurante. Tutto poteva accadere e nulla ne sarebbe conseguito.
Nel corso degli anni, quel modo di sognare alla “Anna dei Capelli Rossi” si è perso. La vita, la maturità, gli impegni hanno un impatto sul tempo e su noi stessi in modi inaspettati. Così, mi sono ritrovata senza più isole felici. Ho cercato altre isole e spesso le ho trovate: in uno sport, nella lettura, nelle persone, nello studio e in tantissime altre cose.
Eppure, ultimamente, ho iniziato a percepire qualcosa che scricchiolava, come un fastidio. Mi sono seduta e ho ascoltato quella vocina. Quell’istinto. Così ho capito. Mi manca quel posto incantevole in cui poter essere me stessa. Ho bisogno di un nuovo progetto. Ed eccomi qui. Sono pronta, piena di energia e desiderosa di raccontarmi.
Ci tengo, per onestà e chiarezza, a dirvi che non ho alcuna pretesa di elevarmi allo status di scrittrice. Sono una ragazza come tante che vuole semplicemente condividere pensieri, storie, paure e aspettative. Sarebbe fantastico se queste mie parole non fossero un’isola deserta, ma un’occasione per condividere con voi le vostre storie e le vostre idee. Un modo per aiutarmi a trasformare i miei pensieri e la mia necessità di condivisione, o forse il mio desiderio di essere ascoltata, e per creare uno spazio in cui poterci ritrovare in esperienze comuni.
Qual è la vostra “isola felice”? Cosa vi aiuta a non impazzire nella frenesia della vita quotidiana?
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